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Il Duomo di Cosenza

La costruzione della Cattedrale secondo alcuni manoscritti ritrovati,
risalirebbe circa al XI secolo.
Il 9 giugno del 1184 a causa di un disastroso terremoto che sconvolse la
Città ed i propri cittadini la Chiesa venne distrutta con all’interno
l’arcivescovo ed i propri fedeli.
La ricostruzione fu molto lenta e solo nel 1222 venne consacrata alla
presenza dell’imperatore Federico II.
Il Duomo nel corso della sua esistenza subì diverse manomissioni, si dovrà
attendere la fine del XIX per vivere una fase di rinascita quando
finalmente furono portate alla luce le linee originarie della Chiesa
primitiva.
Ma come si presenta il Duomo di Cosenza?
La facciata presenta una divisione in tre parti corrispondente alla divisione
interna in tre navate, ed è dominata da un antico rosone inizialmente
polilobato con due rosoni più piccoli che sovrastano i portali. Il tutto in
stile gotico cistercense ravvisabile anche nell’Abbazia Florense di San
Giovanni in Fiore.

All’interno, la cappella della Madonna del Pilerio (che è anche la patrona
di questa meravigliosa città), dove è custodito l’omonimo dipinto su
tavola.
L’immagine che viene adoperata è quella della “Galaktotrophusa” cioè
allattante.
All’interno della Cattedrale sono riposte diverse cappelle contenenti le
spoglie di diversi personaggi noti dell’epoca (e non solo).
Qui si trova infatti il monumento funebre di Isabella d’Aragona.

Inoltre, al suo interno il Duomo custodisce resti di affreschi del XIV secolo
raffiguranti l’Annunciata e l’Angelo annunciante. Accanto frammenti del
primitivo pavimento di epoca sveva rivenuto in un’antica cappella che ci
fa ritenere che al tempo della sua fondazione il Duomo, oltre ad essere
interamente affrescato, fosse pavimentato a mosaico.

Il Duomo è sito nella Città vecchia di Cosenza, tra edifici storici e vicoli
che portano in ogni direzione, tra scorci unici e singolari.
Si scorge il Duomo da qualsiasi angolo della città, come un faro nella
notte lo si vede padroneggiare dall’alto in tutta la sua maestosità, come a
vegliare sui cittadini che ne custodiscono gelosamente la storia e le mura.

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